Messina propone le dimissioni di Crocetta

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La Sicilia è una regione bellissima, un’Isola baciata da Dio con più di cinque milioni di abitanti, ma è fallita sia economicamente che politicamente. Come mai non se ne parli continuamente e dovunque non si capisce, dato che il buco finanziario di un miliardo e mezzo di Euro è pari a quello della Grecia. Le origini del fallimento dell’Isola sono da imputare alla politica fallimentare, non solo attuale, basata sulle clientele, che va a braccetto spesso e volentieri con la cultura mafiosa.

Anche l’antimafia non si capisce più se sia peggio o meglio della mafia stessa e se vada combattuta persino più aspramente, perché essa stessa mascherata di perbenismo. Un territorio, la Sicilia, che non produce Cultura e che quindi non può produrre politica in modo sano. Qua e là poche iniziative di pregio, perché qualcuno ancora non intende arrendersi e insiste con il proposito di voler salvare almeno la faccia di quella Sicilia che lavora faticosamente e fa a gomitate per non assomigliare ad altri malamente. Un Presidente della Regione, Rosario Crocetta, che fa da tempo teatrino quotidiano, per divertire ormai solo il suo clan e consentire la sopravvivenza di pochi, lui in primis. Perché è un modo di operare ricorrente per i politici che approdano nella Sala d’Ercole quello di tradire i siciliani e mai i mafiosi e le cricche che stanno intorno. Crocetta ha cambiato 38 assessori in vari rimpasti e controrimpasti in solo due anni.

Possibile che 38 assessori non siano sufficienti per capire se le cose vanno bene o vanno male? A nessuno sembra però che vadano bene! Anzi solo lui, Crocetta, va bene, ma gli assessori no, peccato che li scelga sempre lui. Allora come è possibile che lui funziona e gli altri invece no? Non sarà che la persona da cambiare è proprio lui? Da alcune settimane l’iniziativa siciliana di Ignazio Messina e Fabrizio Ferrandelli che coinvolge la società civile a cui preme un cambiamento coraggioso, sta dilagando a Palermo e sull’Isola chiedendo a gran voce a Crocetta di togliere i siciliani dall’imbarazzo della sua presenza, in mezzo a tante voci, la loro è quella più tuonante. Troppi gli episodi gestiti inopportunamente, dalla vicenda di Lucia Borsellino ai crolli delle autostrade, per finire alla sua cattiva amministrazione che ha causato appunto quei rimpasti che non hanno portato benefici o il sentore di qualcosa di diverso.

Solo una ennesima presa in giro e l’allungarsi della sofferenza. “Non ci sono iniziative di governo adeguate – spiega Ignazio Messina che il 4 luglio di quest’anno ha lanciato la petizione “Crocetta dimettiti”- noi ci troviamo in una situazione così screditata che quello che dovrebbe fare Crocetta è di presentare le sue dimissioni, sostanzialmente per dare la possibilità ai siciliani di andare a votare”. Ma si è parlato invece di un altro rimpasto dove potrebbe entrare NCD con il PD e Raciti sembra storcere il naso. “E’ solo un modo per allungare il brodo e arrivare a fine legislatura – continua Messina – perché i deputati non hanno il coraggio e la dignità di presentare le dimissioni, questa è la verità, poi c’è lo spauracchio più frequente: se si dovesse dimettere adesso vincono i 5stelle.

Quello che dico io è vinca chiunque, tanto peggio di così non può andare, alla fine tenere in vita questo governo è accanimento terapeutico rispetto alla Sicilia che ormai è agonizzante, credo che sia veramente inadeguato per il ruolo che riveste”. Ma lo Statuto siciliano dice che il Presidente non si può dimettere ma che bisogna deporlo, però i suoi predecessori Cuffaro e Lombardo si sono dimessi, non si capisce per quale motivo lui non debba farlo, poi decide di dimettersi ad intermittenza, un giorno lo fa poi l’indomani se ne pente e dice che non lo farà mai. Ha detto di pensare persino al suicidio, ma lui adora usare parole forti e i colpi di scena, ormai è un uomo di spettacolo. Ma dove sono i partiti? Un partito democratico che si assuma la responsabilità di dire io sto dalla parte di Crocetta e condivido quello che fa, oppure, non lo condivido e faccio dimettere i miei.

“Attenzione – dice Messina – questo vale anche per il movimento 5stelle, perché qui l’unico parlamentare presente all’iniziativa e che ha avuto la dignità di dimettersi da questa schifezza è Fabrizio Ferrandelli. Perché anche i deputati dei 5stelle che stanno lì a protestare legittimamente tengono il moccolo, perché di fatto se un deputato del PD decide di dimettersi perché fa tutto schifo in questa situazione regionale, nessun deputato 5stelle si smuove dalla poltrona, si dimettessero tutti quelli che sono, ne farebbero un caso nazionale anziché stare lì a tenere in vita la situazione, quindi anche loro hanno preso il vizietto, perché lasciare 20mila Euro al mese per altri due anni e mezzo è dura, tengono famiglia tutti alla fine! Ho fortemente apprezzato l’iniziativa di Ferrandelli e stiamo insieme provando a cambiare un po le cose”. Fabrizio Ferrandelli ha lasciato l’assemblea regionale siciliana ed ha fondato il movimento trasversale “I Coraggiosi”, con persone che hanno voglia di cambiare la Sicilia seriamente. “Il principio è “facciamo le cose e facciamole bene” – racconta Messina – e non fare giochi di parte o di corrente, stiamo cercando di mettere insieme tutte quelle figure e quei soggetti, professionisti, operatori economici, tutti gli amici di una vita o che incontriamo quotidianamente o nel wend e li sto sfidando, dico loro di non lamentarsi e metterci la faccia.

Contrariamente al passato sto avendo tanti riscontri, perché oggi c’è davvero da vergognarsi. Ciò che mi dicono tutti è che ci stanno, perchè peggio di così non si può stare, ma mi dicono di non portare dentro riciclati o gente con responsabilità penali. Proviamo a ricostruire qualcosa senza avere in cambio niente altro che un po di civiltà, per spirito di servizio. Anche il consigliere di quartiere ormai, non appena inizia l’incarico, deve sistemare tutta la famiglia, ma non può funzionare così, noi vogliamo provare a gestire la cosa pubblica in maniera diversa nell’interesse del cittadino, tra l’altro noi siamo una terra che vive il dramma di due Presidenti dimissionari e il terzo che è impresentabile. O si risveglia adesso la Sicilia oppure sarà finita. Anche quest’uso strumentale dell’antimafia, credo che la vera antimafia sia quella del buon governo. Io ho lottato la mafia, ho vissuto sotto scorta. La mafia la combatti seriamente se costruisci le condizioni economiche per sottrarre dallo stato di bisogno i cittadini. Ma se governi male dai la possibilità alla mafia di crescere e quindi il malgoverno produce la mafia”.

Neanche Renzi è riuscito a convincere Crocetta a dare le dimissioni, lui ha dichiarato alla Zanzara che non si dimetterà mai! “Ma il suo partito deve assumersi la responsabilità – osserva Messina – perché Renzi non è che può stare a Roma e far finta che la Sicilia non esiste, lui ha due situazioni di enorme imbarazzo in Italia, noi con i nostri senatori sosteniamo le riforme, non le impediremo mai, perché i cittadini possano essere messi in condizioni di cambiare la Costituzione, detto questo Renzi non può far finta che la Sicilia non esiste e che non esiste Roma. Secondo me lui pagherà queste situazioni insieme a tutti quelli che lo stanno sostenendo, compresi noi che stiamo provando a dare una mano al cambiamento, questo è il tema vero”.

Sembra che anche i rapporti con LeoLuca Orlando, il Movimento 139, nato nel 2013 sulle ceneri del gruppo IdV , e Ignazio Messina stiano migliorando, chissà se ci saranno ripensamenti. “A Palermo abbiamo due consiglieri, Filippo Occhipinti e Paolo Caracausi, sono stati fino ad ora all’opposizione, non posso condividere le cose che non vanno, ma se possiamo fare da adesso qualcos’altro insieme visti i nostri trascorsi insieme ben venga, quindi si sta provando a riaprire il dialogo, mi auguro che alla fine ci si riesca, ma con fatti concreti”.

 

@vanessaseffer

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