Femminicidio: Il mal d’amore è una patologia

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Sonia non ha voluto denunciare l’uomo che amava e che l’aggrediva costantemente da mesi, tutti lo sapevano e lei  lo copriva, lo proteggeva, nonostante l’avesse lasciata agonizzante perfino due mesi fa, quando dei vicini di casa l’avevano soccorsa e salvata. Ieri lei è morta a Milano e lui, che l’ha soffocata, ha chiamato un amico e gli ha detto “ho fatto una cretinata”, tanto per tornare a quell’idea barbina che interrompere o provocare danni permanenti ad una vita umana in questo tempo è una sciocchezza, una banalità, un fatto che va alleggerito con una frase e facendo spallucce.

Questo atteggiamento andrebbe, a mio parere, combattuto inasprendo maggiormente le pene, perché dove non sono riuscite le famiglie, che sono le cause di questi buchi dell’anima, deve la giustizia, che deve essere d’esempio per chi pensa di poter a cuor leggero decidere della vita degli altri, delle donne, della fragilità umana.

Ma perché tante donne non denunciano, perché amano? Ma che tipo di amore è questo! Le donne hanno paura e non sanno dove andare? Oggi ci sono migliaia di associazioni, di centri di accoglienza, i Carabinieri e la Polizia di Stato dispongono subito provvedimenti cautelari, non credo sia questo. Piuttosto credo che per  tante di queste donne, non per tutte grazie al Cielo ma ancora troppo poche, ci sia un legame a doppio filo e un piacere quasi sadico di essere “amate” disperatamente e di questo disagio, perché di questo si tratta, è bene che si parli senza sgranare gli occhi. Perché dove c’è un predatore talvolta c’è una preda che glielo consente, a meno che non si tratti del delinquente di strada, di uno stupratore, di mariti che si vogliono liberare di mogli ingombranti per riavere la loro vita senza pagare sostegni economici, di aguzzini intenzionati ad ottenere soldi, pertanto anche i parenti si trasformano in mostri.

Debolezza? Si. Allora questo ennesimo disagio va affrontato socialmente, umanamente, perché è una patologia. Come cerchiamo di curare un drogato, un alcolizzato, dobbiamo aiutare chi soffre di mal d’amore.

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