Alina Ditot in mostra ad Edimburgo
Domani alla Dundas Street Gallery di Edimburgo si terrà il vernissage della mostra di Alina Ditot, artista romena che rappresenta le sue emozioni traendo da quanto apprende da chi incontra nella vita. La sofferenza di ciò di cui viene a conoscenza, del vissuto del suo popolo e di altri vicini al suo, le hanno trasmesso il desiderio di esprimere il disagio del silenzio. Non seguendo ideologie precise, ma trovando una soluzione personale, lei dipinge la tela con una tecnica mista, fatta di oli, acrilici e colle, poi la taglia per rompere con il dolore e la annoda per infrangere le regole con i suoi colori ed effetti luce. Fa dei giochi che fanno comparire dei disegni che compongono una simbologia che appartiene solo a lei ed a chi osserva le sue opere.
Affronta forti temi sociali Alina, come il disastro di Chernobyl, Hiroshima e Nagasaki, Auschwitz. Le viene naturale ribellarsi in un mondo che si lascia sopraffare, che non fa niente per cambiare le cose, che trova più comodo unirsi al gregge. Il suo strappo equivale al senso di ingiustizia che Alina sente per quanto accaduto, da cui lei vuole distaccarsi e da cui vuole allontanare il genere umano. La mostra è curata da Salvatore Russo, calabrese di Catanzaro, che ha al suo attivo la Biennale di Barcellona al Museo Europeo di Arte Moderna (Meam), “I nuovi eredi di Jackson Pollock” a Villa Castelnuovo di Palermo e “I Segnalati” alla Dundas Street Gallery, solo quest’anno.
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Carni rosse, un veleno?
Indimenticabili le reazioni spropositate per la mucca pazza, non possiamo rischiare di ricadere in un vortice di allarmismo e finemondismo da quando l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) ha recentemente pubblicato i dati sulla carne rossa e la sua correlazione al cancro del colon. Chiariamoci le idee con un esperto, il professor Andrea Ghiselli (nella foto), ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricolutura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), l’ente italiano dedicato all’agroalimentare, vigilato dal ministero delle Politiche agricole. Continua a leggere
Vaccino, per tutti è un’opportunità.
In questi giorni si sta parlando tanto dei vaccini, una scoperta rivoluzionaria, fra le più importanti dell’umanità, che permette di salvare milioni di vite consentendo al nostro corpo di anticipare la malattia anziché curarla, stimolandone gli anticorpi. L’influenza di quest’anno metterà a letto fra i 4 e i 5 milioni di italiani, i ceppi in circolo sono diversi, fra questi l’H1N1 che nel 2009 si è diffusa in tutto il mondo e che da allora torna ciclicamente. Per alcuni è solo una seccatura che terrà a letto qualche giorno, ma per altri, le cosiddette categorie a rischio, si potrà incorrere in problemi gravi, con il rischio anche della vita. La massima copertura si raggiunge fra i 10 e i 15 giorni dalla vaccinazione, pertanto gli esperti dicono di non attendere troppo per fare l’iniezione. Continua a leggere
Congresso Simi 2015, Lorenzin all’apertura
Si è concluso ieri il 116esimo Congresso nazionale della Simi (Società Italiana di Medicina Interna), che ha visto alternarsi simposi sulla sostenibilità assistenziale e l’invecchiamento, sulla prevenzione primaria e gli stili di vita; relazioni sul dolore, sui farmaci antidolorifici in pazienti anziani con polipatologia, sulla sindrome metabolica, sulle nuove terapie del diabete mellito.
La cerimonia inaugurale del congresso annuale, ha avuto come protagonista il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Durante il suo apprezzato intervento, la Lorenzin ha sottolineato l’importanza fondamentale della figura professionale dell’internista, in quanto medico dell’“unicum”, cioè in grado di guardare alla “persona” nella sua totalità, poiché questo è prima di tutto un paziente. Il ministro ha richiesto espressamente la collaborazione dei medici internisti e di tutto il personale sanitario, per arginare l’inappropriatezza delle diagnosi cliniche e delle prescrizioni, che gravano pesantemente sul bilancio annuale della Sanità e pongono a rischio il paziente stesso. Ha inoltre sottolineato l’importanza della campagna per la vaccinazione, badando al bene dei cittadini italiani che hanno la fortuna di potersi curare, rispetto a molti Paesi dove ci si augurerebbe di potersi avvalere di tali trattamenti: “mentre nel mondo si sconfiggono malattie come ebola e malaria, in Italia si può morire per un morbillo” ha detto il ministro, che ha ricordato che ogni giorno nel mondo viaggiano in aereo 4,2 milioni di persone che possono facilmente favorire la diffusione di virus. Ciascuno di noi, anche non uscendo dal proprio quartiere, è a rischio di contagio. Tutti coloro che presentano già delle patologie, specialmente gli anziani che spesso ne riportano più d’una, sono a rischio vita senza l’adeguata copertura di un vaccino. I medici internisti, riuniti all’Hilton Cavalieri di Roma, hanno assicurato il supporto necessario affinché si possa accorciare la distanza fra medico e paziente e fra medico e istituzioni.
Nel corso del congresso i soci della Simi hanno applaudito l’ingresso del nuovo presidente, professor Francesco Perticone (nella foto insieme al ministro Lorenzin), ordinario di malattia cardiovascolare geriatrica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che guiderà per i prossimi tre anni la Società Italiana di Medicina Interna, guardando principalmente alla formazione dei giovani futuri medici, tenendo fortemente a precisare che con il ragionamento clinico e la presenza costante in corsia i professionisti della Medicina interna saranno sempre più in grado di diagnosticare le patologie evitando ricoveri, prestazioni, indagini e analisi inutili.
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