Si è concluso ieri il 116esimo Congresso nazionale della Simi (Società Italiana di Medicina Interna), che ha visto alternarsi simposi sulla sostenibilità assistenziale e l’invecchiamento, sulla prevenzione primaria e gli stili di vita; relazioni sul dolore, sui farmaci antidolorifici in pazienti anziani con polipatologia, sulla sindrome metabolica, sulle nuove terapie del diabete mellito.
La cerimonia inaugurale del congresso annuale, ha avuto come protagonista il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Durante il suo apprezzato intervento, la Lorenzin ha sottolineato l’importanza fondamentale della figura professionale dell’internista, in quanto medico dell’“unicum”, cioè in grado di guardare alla “persona” nella sua totalità, poiché questo è prima di tutto un paziente. Il ministro ha richiesto espressamente la collaborazione dei medici internisti e di tutto il personale sanitario, per arginare l’inappropriatezza delle diagnosi cliniche e delle prescrizioni, che gravano pesantemente sul bilancio annuale della Sanità e pongono a rischio il paziente stesso. Ha inoltre sottolineato l’importanza della campagna per la vaccinazione, badando al bene dei cittadini italiani che hanno la fortuna di potersi curare, rispetto a molti Paesi dove ci si augurerebbe di potersi avvalere di tali trattamenti: “mentre nel mondo si sconfiggono malattie come ebola e malaria, in Italia si può morire per un morbillo” ha detto il ministro, che ha ricordato che ogni giorno nel mondo viaggiano in aereo 4,2 milioni di persone che possono facilmente favorire la diffusione di virus. Ciascuno di noi, anche non uscendo dal proprio quartiere, è a rischio di contagio. Tutti coloro che presentano già delle patologie, specialmente gli anziani che spesso ne riportano più d’una, sono a rischio vita senza l’adeguata copertura di un vaccino. I medici internisti, riuniti all’Hilton Cavalieri di Roma, hanno assicurato il supporto necessario affinché si possa accorciare la distanza fra medico e paziente e fra medico e istituzioni.
Nel corso del congresso i soci della Simi hanno applaudito l’ingresso del nuovo presidente, professor Francesco Perticone (nella foto insieme al ministro Lorenzin), ordinario di malattia cardiovascolare geriatrica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che guiderà per i prossimi tre anni la Società Italiana di Medicina Interna, guardando principalmente alla formazione dei giovani futuri medici, tenendo fortemente a precisare che con il ragionamento clinico e la presenza costante in corsia i professionisti della Medicina interna saranno sempre più in grado di diagnosticare le patologie evitando ricoveri, prestazioni, indagini e analisi inutili.
@vanessaseffer