La guerriglia urbana incontrollata non dà tregua agli operatori della sanità e non consente a migliaia di professionisti di lavorare con serenità. È impensabile che i medici ogni giorno vadano al fronte, e rischino la propria vita
Nel 2019 la Cisl Medici Lazio ha condotto una vera e propria battaglia per sottolineare la gravità e l’incessare delle quotidiane violenze subite da medici e operatori sanitari sui posti di lavoro. Veri e propri assalti frontali fatti di parolacce, sputi, improperi, minacce, conditi spesso da atti delinquenziali come la rottura di oggetti o macchinari nei Pronto soccorso e nelle corsie, negli ambulatori e nelle ambulanze. Il più delle volte, per ovvie ragioni, sono le professioniste donne a farne le spese.
Ci sono stati episodi limite, dove purtroppo le cronache hanno dovuto riportare coltellate, spari di pistola, aggressioni fisiche. Un bollettino di guerra che non ha una specifica collocazione territoriale: per una volta, non ci sono differenze fra il Nord, il Centro ed il Sud. In caso di aggressioni ai medici, “tutto il mondo è paese”.
La Cisl Medici Lazio nel 2019 ha incessantemente portato avanti un’azione di sensibilizzazione sul fenomeno, una battaglia di civiltà che non si fermerà nel 2020, anzi incrementerà l’esposizione mediatica perché davvero si trovino soluzioni “sensate”. Il dottor Luciano Cifaldi, oncologo e segretario generale della Cisl Medici Lazio, ha coinvolto in maniera trasversale rappresentanti politici e delle istituzioni, come i prefetti del Lazio. Diverse testate giornalistiche, sia di settore sia di orientamento politico caratterizzato, hanno dimostrato una concreta sensibilità sul tema ampliando il grido di allarme che è stato raccolto e rilanciato anche dai medici della Cisl di Roma Capitale e delle altre province del Lazio.
Questa guerriglia urbana incontrollata non dà tregua agli operatori della sanità e non consente a migliaia di professionisti di lavorare con serenità. E non si tratta di professionisti qualunque, ma dei nostri medici, veri eroi in un mondo, quello della Salute, fatto di tagli, di blocco del turnover, di problematiche legate al contratto nazionale e di carenza di personale, a cui troppo spesso si chiede di lavorare il doppio o il triplo delle ore che dovrebbero essere previste.
Il 2020 sarà un anno in cui la Cisl Medici Lazio darà battaglia su questo tema, perché è impensabile che i medici ogni giorno vadano al fronte, e rischino la propria vita.
@vanessaseffer
Da Sanità Informazione