Ma possiamo affidarci a questi espedienti per sgonfiare la pancia, per avere senso di sazietà, per dimagrire? Quali sono i pericoli che incontriamo nel cercare facili espedienti, piuttosto che fare una vita sana, regolare, senza esagerazioni? I prodotti esotici sono benefici o solo trendy? Le donne dovrebbero consumare circa duemila chilocalorie al giorno e gli uomini 2.500, ma se le persone in questione fossero allenate, andassero abitualmente in palestra, fossero abituate al movimento costante. Di fatto, la stragrande maggioranza della popolazione nostrana vive sul divano, pertanto il fabbisogno delle chilocalorie si riduce drasticamente di circa 300/500 per genere. Di tutto questo e dei supportini miracolosi, semi, curcuma, tisane dimagranti, parliamo con il dottor Andrea Ghiselli, che insegna alla Sapienza di Roma, esperto nutrizionista del Centro di ricerca Crea, fra le cui attività il Centro si pregia di monitorare le abitudini alimentari e lo stato di nutrizione della popolazione italiana.
“Li possiamo definire integratori 2.0 – afferma dice Ghiselli – nel senso che l’uomo ha sempre cercato scorciatoie per sottrarsi ai doveri della vita. Uno di questi è mangiare meno e muoversi di più. Siccome non è piacevole allora ricorre agli integratori, alle pillole, o agli alimenti che si ritengono salvifici o detossinanti e più sono esotici e più sono accattivanti. Però sono fuochi d’artificio che per fortuna durano poco. La curcuma insieme alla piperina promettono un aumento del metabolismo basale e dunque un aumento dell’efficacia dimagrante. Peccato che questo non sia stato ancora provato da studi scientifici. La curcuma ha alcune proprietà anticancro però in provetta. Sembra che inibisca la crescita di alcune cellule cancerose, ma sono studi fatti in vitro, non sull’uomo. Nelle provette succede sempre qualche cosa, quindi attenzione, invito alla calma. Bisogna poi ripetere i test sull’uomo perché questi siano effettivamente ritenuti validi. L’unica cosa che dicono questi venditori è che siccome in Oriente hanno un numero inferiore di cancri rispetto all’Occidente, allora dev’essere per forza per la curcuma oppure il curry, oppure le bacche di goji. In realtà in quei Paesi fanno una dieta completamente diversa dalla nostra”.
E con i semi la faccenda com’è?
I semi non sono detossificanti e oleosi. L’olio dei semi è vegetale quindi un olio insaturo. È un grasso tra virgolette buono come quello dell’olio d’oliva o dell’avocado. In più, alcuni hanno anche delle quantità non trascurabili di calcio. Tra cui, per esempio, i semi di sesamo. Però il contraltare dei semi è che siccome sono grassi ti danno 600, 700 calorie per ogni 100 grammi. Quindi bisogna consumarne una quantità moderata. Allora, vanno bene se noi li assumiamo come muesli inzuppati nel latte, con frutta secca in guscio, frutta essiccata e qualche fiocco di cereali.
Alla larga dal panettone?
Assolutamente no! Credo che la tradizione vada rispettata. La tradizione è la fetta di panettone nei giorni di Natale. Se però cominciamo a comprare il panettone il primo dicembre e smettiamo il primo febbraio allora non è più tradizione, ma un uso sconsiderato. Anche perché dobbiamo considerare che una fetta di panettone media, non piccola, pesa un etto, un etto e dieci, quindi si tratta di 350, 400 calorie, soprattutto se sono quei panettoni farciti. Rendiamoci conto che si tratta di un alimento molto calorico. Quindi di una coccola che ci possiamo fare ogni tanto e meglio se non alla fine di un pasto tipicamente natalizio italiano, dopo aver mangiato un capretto intero e una teglia di lasagne. Sarebbe bene consumarlo come merenda o come colazione, in sostituzione di pane burro e marmellata.
Possiamo mangiare tutto ma al momento giusto, dosando bene le porzioni, senza sperare nell’intervento miracoloso della curcuma, quindi?
Mi spiace distruggere questo mito, però è così! Ma invito i lettori a fare la prova. Bisogna verificare quanto pesi una fetta di panettone. È il modo migliore per rendersi quanto hanno mangiato a Natale e cosa stanno continuando ad ingurgitare. D’altronde, la Befana non è ancora arrivata.
@vanessaseffer