Non se ne può più di “unti del Signore”, di “illuminati”, di “leader”.
In questa fase servirebbe solo un “partito”, nell’accezione leninista del termine, un’elìte di persone coraggiose, cioè, che coaguli intorno a sè altre persone realmente determinate a cacciare gli attuali “papponi” che hanno sporcato la politica. Insomma, in questa fase storica di post-democrazia, le regole democratiche rischiano di essere un abominio, perchè finora hanno generato solo dei mostri, che non intendono – perchè non sanno fare altro – abbandonare il tavolo apparecchiato dal quale continuano a prendere a più non posso (Fiorito e gli altri, come i Lusi, i Penati, i Papa, ecc. continuano a percepire i loro compensi, anche stando in galera). Per questo bisogna intervenire con urgenza.
Le elezioni, quindi, saranno di sicuro una farsa, quale che sia il sistema elettorale adottato e non serviranno ad altro che a riproporre i soliti noti (vedi in Sicilia) o qualche loro simulacro. Le soluzioni della crisi attuale (che non è solo economica), invero, sono di lungo periodo e coerenti con scelte internazionali: in breve c’è solo da salvare la pagnotta alle ns famiglie, pretendere il lavoro per i giovani e chi lo ha perso nel cuore della sua vita produttiva, e mandare in galera i corrotti (e i corruttori), gettando la chiave a tempo indeterminato.
Attualmente questa “elìte” cui affidare il compito della “salvezza della Patria” sembra coincidere con i “tecnici”, o con i “magistrati”, o con la c.d. “società civile”: quest’ultima, però, è soggiogata dal populismo di quattro pagliacci e non basta certo l’autodefinizione di “società civile” per far recuperare una verginità a dei cialtroni che vedono solo e soltanto nell’attività “politica” la scorciatoia per il raggiungimento dei loro interessi.
Gli altri soggetti, i tecnici e i magistrati, sono però “etero-diretti” (cioè rispondono a soggetti esterni) e, probabilmente, non sempre veramente trasparenti (Passera, ha “ammollato” i guai dell’Alitalia alla collettività , salvando il bilancio di BancaIntesa e, dall’alto dei suoi compensi, pontifica su “sacrifici” che lui e i suoi non hanno mai fatto).
Purtroppo tutto questo serve a poco, se non a indirizzare la rabbia (o l’indignazione) verso obiettivi minori e, soprattutto a servire da massa di manovra per qualche avventuriero senza arte nè parte.
Quindi delle due l’una, o si ritorna al “Papa Re” (a me Benedetto XVI piace più di GP2°), affidando le sorti dell’Italia alla “compassione di Dio”; ovvero, non resta che impugnare le armi, quelle della “ragione” e della “cultura” ovviamente, e promuovere una campagna di disprezzo verso la classe politica attuale.
Sogno, quindi, una maggioranza silenziosa, senza sentimentalismi e moralmente ineccepibile, che invada le piazze italiane con liste di proscrizione pubbliche, nelle quali inserire i “pennivendoli” di regime e che pretenda una sola cosa: “andatevene a casa” e non rompeteci più i c…
Ovviamente è solo un sogno, al momento, la realtà è di un lunghissimo periodo oscuro di rinunce e di fatica. Ma chissà!
Vanessa Seffer