COS’E’?
E’ un sistema di comunicazione militare ad altissima frequenza, Sistema Oggetto ad Utente Mobile (Mobile User Object System). Composto da 3 trasmettitori parabolici basculanti ad altissima frequenza e 2 antenne elicoidali UHF.
DOVE SI TROVA?
Fin’ora esistono tre installazioni operanti: Virginia, Hawaii, Australia; quasi tutte in luoghi desertici. Gli USA vorrebbero installarlo nella base di C.da Ulmo a Niscemi (NTRF – NASSIG – NATO); nel pieno della Riserva
Naturale Orientata Sugereta di Niscemi, già indicato Sito di Importanza Comunitaria.
CHE DIMENSIONI HA?
Le antenne paraboliche basculanti hanno un diametro di 20 metri, si prevede un totale di 2059 mq di cementificazione.
SONO POSSIBILI INTERFERENZE CON APPARECCHIATURE MEDICHE?
Si, i campi elettromagnetici prodotti vanno ad interferire con qualunque apparecchiatura “elettrica”, inclusi by-pass, sedie a rotelle, pace-maker, ecc. Infatti, la costruzione del MUOS, inizialmente prevista a Sigonella, e’ stata spostata a Niscemi proprio a causa di un rapporto dei militari americani che indicava che il MUOS puo’ facilmente far detonare missili e bombe a distanza di chilometri.
C’È PERICOLO PER L’ESPOSIZIONE AI CAMPI ELETTROMAGNETICI?
SI, lungo il fascio delle antenne MUOS il campo elettromagnetico rimane sopra i limiti di legge (L.36/2001) per oltre 135 km! (fonte Studio presentato dagli stessi tecnici). Secondo i tecnici USA la dispersione laterale sarebbe trascurabile.
AVRÀ IMPATTI SULLA SALUTE?
SI, le esposizioni a lungo termine di campi elettromagnetici ad altissima frequenza, anche se non eccessive ma prolungate nel tempo possono produrre insorgenze tumorali agli organi riproduttivi e leucemie.
CHI HA DECISO DI INSTALLARE IL MUOS A NISCEMI?
Tutto iniziò nel 2001 dove venne siglato un accordo bilaterale tra gli USA e l’Italia dall’allora governo Berlusconi, nel 2006 il governo Prodi ratifica l’accordo e impone il rispetto delle normative in materia di inquinamento ambientale ed elettromagnetico dando mandato alla Regione Sicilia di dare i relativi nulla-osta.
COSA HA FATTO LA REGIONE SICILIA?
La Regione tramite l’Assessorato Regionale Ambiente e Territorio inizia l’Iter per il rilascio dei nulla osta seguendo l’iter di una comune Valutazione di Impatto Ambientale (VIA); nel 2007 viene diramato un decreto che trasmette
tutte le competenze di VIA ai comuni su cui ricadono i progetti. In pratica non viene fatto nulla, molti politici criticano appunto il silenzio di questi anni di questi apparati politico/amministrativi retti allora da politici niscemesi.
COSA HA FATTO IL COMUNE DI NISCEMI?
A Niscemi si viene a conoscenza dell’intento di installare questo sistema nell’estate 2008; i tecnici USA forniscono una relazione dove dimostrano che gli impatti per gli animali e le specie tutelate dalla riserva sono minimi. L’ufficio tecnico, la sovrintendenza ai BBCC di Caltanissetta, il dipartimento regionale Ambiente e Territorio, l’Ente gestore della Riserva, l’Ente Foreste Demaniali, l’Ufficio per la Protezione Ambientale di Caltanissetta in una conferenza dei servizi del 9 sett. 2008 rendono il parere favorevole a questo Studio presentato. L’indomani, il Sindaco di Niscemi inizia a chiedere chiarimenti sull’impatto elettromagnetico e sugli effetti per la salute dei cittadini, i quali non sono mai stato minimamente menzionati ne analizzati, viene iniziato l’iter per il riesame del parere del 9 settembre e si da il via ad una delle mobilitazioni popolari più imponenti della storia di Niscemi. L’Agenzia Regionale per l’Ambiente ed il Territorio inizia a fare una campagna di studi elettromagnetici sul sito indicato.
CHI SI È MOBILITATO ISTITUZIONALMENTE?
Il Comune di Niscemi insieme alla partecipazione dei cittadini e di tanti siciliani hanno spinto numerose amministrazioni limitrofe e altri enti locali a schierarsi contro l’installazione del MUOS; la provincia di Caltanissetta, e moltissimi Comuni limitrofi hanno dato vita al “Coordinamento dei Sindaci e dei Consigli comunali contro il MUOS”, recente è la preoccupazione per la salute comunicata dal Governatore della Sicilia On. Raffaele Lombardo in merito. Numerose sono le interrogazioni parlamentari presentate all’attuale ministro della Difesa On. Ignazio La Russa (di Paternò, CT), purtroppo non ha espresso le stesse preoccupazioni dei nostri rappresentanti locali.
E I CITTADINI?
La grande manifestazione del 28 febbraio ha dato vita ad un movimento popolare diffuso su tutti i territori limitrofi. Sono nati comitati No muos a Gela e Caltagirone oltre che ovviamente a Niscemi (www.nomuosniscemi.it) il 21 marzo si è svolta una manifestazione anche a Caltagirone, per metà aprile è prevista la marcia Niscemi-Ulmo. Inoltre sono numerosissime le adesioni e i supporti forniti al Comitato e alle Amministrazioni locali da parte di quasi la totalità delle associazioni niscemesi e limitrofe.
ESISTONO LE POSSIBILITÀ PER NON FAR COSTRUIRE IL MUOS?
SI, le possibilità sono legate al fatto che gli Stati Uniti per poter iniziare i lavori aspettano il nulla-osta della Regione che attualmente attende il parere degli uffici tecnici del Comune di Niscemi. Se gli USA decidessero di iniziare i lavori ugualmente andrebbero incontro ad una violazione di accordi bilaterali e consentendo alla magistratura di intervenire. E’ inutile sottolineare che l’amministrazione comunale non permetterà nelle sue possibilità di far distruggere il proprio territorio.
MA SOLO CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI, L’INNALZAMENTO DELLA PROTESTA E LA DIVULGAZIONE DELLE INFORMAZIONI POSSIAMO GIUNGERE A TALI PRESSIONI POLITICHE DA FAR FARE MARCIA INDIETRO AL GOVERNO NAZIONALE.