La Sicilia sorpassa tutti: sia il governo quanto l’Assemblea regionale sono composti dal più alto numero di donne della storia della Repubblica. Con una sola eccezione, che riguarda proprio la Sicilia, perché il primo Parlamento regionale, eletto nel 1947, era composto da ben diciassette donne, due in più di quanto ne sono state elette il 28 ottobre. In compenso la presenza femminile ha fatto irruzione nell’Assemblea regionale siciliana. Un fiume in piena, con le quindici deputate, se si considera che per tre legislature nel recente passato (quarta, quinta e settima), non c’era nemmeno una donna. Peggio che nelle repubbliche africane di recente conio.
Il numeri del governo sono imbattibili: sette donne su dodici asssessori. Solo il governo francese può vantare una simile condizione con diciassette Ministre. Il governo del Professore Monti ha appena tre donne, la giunta regionale di Roberto Formigoni appena due. E altrove si naviga su numeri molto bassi.
La rappresentanza femminile, del resto, è carente in tutte le istituzioni, non sole nelle Regioni e a Roma. Su ottantamila consiglieri comunali le donne sono 14.663, meno del 20 per cento. Su 8001 sindaci, 847 sono donne, appena il dieci per cento circa. Le onorevoli di Montecitorio rappresentano il 20 per cento del totale, a Palazzo Madama le senatrici – 60 su 320 – il 18,7 per cento.
Palazzo dei Normanni con quindici donne sfiora la media di Montecitorio, per merito soprattutto del Movimento 5 Stelle che vanta il drappello più nutrito, cinque donne, su quindici, pari a un terzo circa. Il più giovane deputato regionale, Giannina Ciaccio, ha 22 anni, ed è stata eletta nel M5S.
Qualcosa è cambiato, insomma.
Da SiciliaInformazioni del 24/11/2012