Il governo rosa, Concetta Raia
non sa ma ci crede….
Si prospetta, insomma, un futuro “rosa” (non per questo, però, necessariamente roseo) per la Sicilia. Sì, perché oltre la folta presenza femminile a Sala d’Ercole, il neogovernatore Crocetta ha annunciato già da tempo che la sua giunta sarà composta per metà da donne. Ma cosa può, in politica, una donna più di un uomo? Le cosiddette “quote rosa”, sono davvero fondamentali?
Se chiedete ad una donna, probabilmente vi risponderà di sì. E vi risponderà anche che le diverse sensibilità tra i due generi possono tramutarsi in due diversi modi di fare politica: entrambi necessari.
Se poi chiedete a Concetta Raia, vi risponderà che una grande rappresentanza femminile al governo può portare, in una parola, e molto semplicemente “più concretezza”.
I siciliani, quindi, potrebbero avere, nei prossimi anni, un governo più forte dal punto di vista ‘pratico’ se, come si vocifera, si aggiungeranno alla già confermata assessore alla Sanità Lucia Borsellino, Concetta Raia, Mariella Maggio e Linda Vancheri.
La Raia, però, non si sbilancia. “Non posso confermare ne’ smentire le voci su un mio eventuale posto in giunta – ha detto al telefono con SiciliaInformazioni – , ma indipendentemente dalla mia presenza, una cosa è sicura: dopo il risultato delle elezioni è chiaro che l’era dei malgoverni deve finire, e il buon governo può essere bene interpretato anche, e soprattutto, dalle donne siciliane”.
Proposta addirittura dai neoeletti deputati del Movimento 5 Stelle come presidente dell’Assemblea regionale, la deputata Pd potrebbe ritrovarsi a guidare l’assessorato regionale all’ Ambiente e al Territorio, lei che da segretario confederale della Cgil di Catania ha avuto la delega all’industria e ai settori produttivi, e che in Parlamento è stata sempre in prima linea con attività a sostegno dell’agricoltura. Concetta Raia però è anche una donna, e come tale ha portato avanti anche battaglie come il ddl contro la violenza sulle donne, diventato legge l’anno scorso: “una svolta epocale per la nostra regione, unica in Italia che non si era ancora dotata di questo importante strumento”.
Ecco allora che le donne siciliane da oggi potrebbero avere accanto una Regione che rappresenti anche loro.
Da SiciliaInformazioni.it