Giovanna Bongiorno scrive di Vanessa Seffer

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Anni or sono, quando per la prima volta l’incontrai in Sicilia, mi chiesi con, incredula  perplessità , come mai una Donna adulta, con responsabilità familiari, dopo lunghi anni di assenza da questa terra solitamente non facile ed ingrata, decidesse di tornarvi.
Me lo chiesi, ma non lo chiesi a Vanessa Seffer che già, con il suo  entusiasmo coinvolgente, con la sua attenzione pragmatica alla soluzione dei problemi, mi aveva  precettato a fare parte del  ” Valore delle Piccole Cose “, l’Associazione da Lei creata e diffusa via web, che oggi conta ……….iscritti ed un ventaglio di attività sociali e culturali che, via via, sono diventate sempre più incisive nella disorganizzata lentezza della realtà palermitana, nella quale, bisogna purtroppo ammetterlo, mentre le istituzioni sovente non conoscono i problemi, a risolverli, più spesso, sono le associazioni di volontariato ed i privati di buona volontà.
Così, via via, ho conosciuto realtà drammatiche che, grazie a collaborazioni di straordinario volontariato e competenza, venivano risolte o quanto meno accompagnate verso soluzioni istituzionali, ho visto crescere il numero e la qualità di attività di formazione ed informazione sociale e culturale, che reputo importantissime e, tra queste,  quelle mirate ai giovani, in particolare a quelli delle 5 classi delle scuole superiori, quelli che  si accingono ad attraversare  la terra di mezzo che sta tra la scuola e le scelte di vita, che è la terra più insidiosa per il mondo giovanile.
Accanto a Vanessa Seffer ho scoperto un universo di meravigliosa dedizione umana e sociale,di straordinarie competenze individuali, una “gioia del fare” che non mi pareva facesse parte della mia frequenza con le consuetudini di questa città, sempre chiedendomi perché, questa Persona straordinaria avesse, malgrado tutte le proprie responsabilità personali e familiari, imboccato un percorso difficile, doloroso e persino insidioso come quello attraversato in questi anni, trascinando con passione, ad accompagnarla in quest’isola di concretezza che via via andava costruendo,cittadini entusiasti  ed amici .
Fatalmente, doveva accadere, che la politica, quella che ormai come un pugile suonato tenta di riprendere il proprio posto sul ring della vita civile, si accorgesse di Vanessa Seffer e delle sue collaudate capacità di impegno sociale e culturale. Fatalmente, sarebbe accaduto che in un momento così tragico per tutta la Nazione e la nostra città di Palermo in particolare, giungesse una chiamata all’impegno istituzionale, a quello che passa, appunto, attraverso la politica che, faticosamente, guarda al futuro.
Il Soldato Seffer ha accettato. Ed ha accettato perchè sa, per esperienza maturata sul campo, che un nuovo viaggio non consiste nel cercare nuove terre ma nell’attraversare quelle che abitiamo osservandole con occhi nuovi.

E noi saremo accanto a lei.

Giovanna Bongiorno

 

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